Nutrizione · Dieta e Patologie

Cistite cronica recidivante e dieta

In ambulatorio mi capita frequentemente di visitare pazienti sia donne prevalentemente, ma anche uomini, affetti da cistite cronica recidivante. Questi pazienti spesso affrontano terapie antibiotiche che riescono solo momentaneamente a ridurre i sintomi dell’infezione, ma con effetti devastanti, purtroppo, sul quadro intestinale, strettamente correlato a questo tipo di affezioni del tratto genito-urinario.

Va ricordato che le infezioni del tratto urinario trattate solo farmacologicamente hanno una percentuale di insuccesso, dunque di recidiva, molto elevata.

Questi sono i tipici casi in cui si deve necessariamente integrare la terapia antibiotica con un intervento sulle abitudini comportamentali e alimentari del soggetto.

Tra i principali agenti microbici responsabili di cistite troviamo Escherichia Coli, noto patogeno, spesso capace di sviluppare una condizione di antibiotico-resistenza.

Recentemente, si sono trovate relazioni tra il consumo di carni avicole (pollame) e suine (maiale) provenienti da allevamenti di tipo intensivo e casi di cistite da E. Coli.

Sembrerebbe infatti, che le carni stesse, anche se trattate termicamente, possano rappresentare un veicolo di trasmissione all’uomo di questo patogeno, che trova sia nel tratto digerente, che nel tratto urinario umano un habitat ideale per la sua proliferazione.

In particolare, E. Coli si radica molto più facilmente nell’intestino impoverito nella sua componente bifida e lactobacillare da cure antibiotiche ripetute e prolungate nel tempo.

Se analizziamo il fenomeno da un punto di vista nutrizionale, una recente ricerca ha dimostrato, ad esempio, che una dieta di tipo vegetariano può ridurre del 16% il rischio di malattia infettiva del tratto urinario, cistite compresa.

Il mio consiglio come Nutrizionista è dunque di farsi impostare una dieta personalizzata funzionale sia per il trattamento in fase acuta-cronica, sia per la prevenzione di recidive di infezioni dell’apparato genito-urinario.

La dieta in questione dovrà essere particolarmente ricca in:

  • Fibre prebiotiche: capaci di nutrire il microbiota intestinale
  • Alimenti fermentati contenenti probiotici naturali
  • Frutti rossi: ribes, mirtillo, cranberry in particolare, dalla forte azione antibatterica e antinfiammatoria
  • Integrazione mirata con D-Mannosio: utile per inibire fisicamente l’adesione di E. Coli alle pareti cellulari

In aggiunta per le donne, suggerisco di evitare il consumo di caffè (specie zuccherato) nelle fasi acute di infezione!

Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista

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