Hai problemi di tiroide? Forse non assumi sufficiente selenio con la dieta
Il selenio è un micronutriente necessario per tutte le cellule viventi al fine di garantire la funzione ottimale di molti sistemi enzimatici.
Descritto per la prima volta nel 1817, il selenio deve essere introdotto nell’organismo obbligatoriamente attraverso la alimentazione e si accumula nei cibi grazie alla sua presenza nei terreni.
Il contenuto di selenio nel suolo è variabile a seconda delle zone e, in particolare, in Europa è generalmente basso, per cui è frequente una sua carenza nella popolazione.
La maggior parte del selenio introdotto viene assorbito nell'intestino tenue (50-80%) ed eliminato attraverso i reni (60%), l’intestino (circa il 35%) e solo il 5% viene eliminato attraverso il sudore o la saliva.
Tramite meccanismi non ancora completamente chiariti, si riscontra una riduzione dei livelli di selenio in particolare nei fumatori e con l’età avanzata.
Adeguati livelli di selenio sono importanti per la funzionalità di molti sistemi biologici:
- sistema nervoso
- apparato riproduttivo maschile
- sistema endocrino
- sistema cardiovascolare
- sistema immunitario
Tra gli alimenti ricchi di selenio troviamo:
- cereali integrali
- semi oleaginosi e frutta in guscio, specie le noci del Brasile
- pesce azzurro
- latticini
- funghi di bosco
Il selenio entra in gioco in vari processi cellulari svolgendo funzioni di:
- regola il metabolismo degli ormoni tiroidei
- difesa antiossidante
- sostiene la funzione cerebrale (una carenza di selenio può portare a deficit cognitivi e disturbi neurologici)
- azione epigenetica
- regola l’efficienza della risposta immunitaria
La dose giornaliera raccomandata (RDA) dall'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) è:
- 70 μg/die per gli uomini
- 60 μg/die per le donne
- 75 μg/die per le nutrici
Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista
Foto di Marta Branco