La Dieta ai tempi del Coronavirus: la Vitamina C - Parte 6
Rimanendo in tema coronavirus, una notizia circolata in questi ultimi giorni è quella del ruolo potenzialmente protettivo svolto dalla vitamina C nei confronti dell’infezione da Covid-19.
Abbiamo già visto negli articoli precedenti che una dieta prevalentemente a base vegetale di per sé è in grado di fornire tutti i macro e microelementi indispensabili all’organismo per difendersi dall’attacco di patogeni, virus compresi.
Tanti miei pazienti in queste settimane di pandemia che hanno letto questa notizia sulla vitamina C mi hanno posto la stessa domanda:
“Esiste un integratore valido che possa aiutarmi?” La mia risposta è stata sempre e sarà, fino a che non usciranno degli studi solidi e comprovati, sempre la stessa: NO! impara a conoscere quali siano gli alimenti che contengano buone quantità di vitamina C e incomincia a consumarli quotidianamente!!!
Il mio suggerimento è dunque di assumerla attraverso il cibo, in quanto solo ed esclusivamente all’interno dell’alimento in cui è naturalmente presente è in grado di esprimere quella risonanza sinergica con altre centinaia di molecole, capace di produrre un’azione efficace e protettiva.
In parole povere una pillola non può sostituirsi alla natura!
Via libera al consumo quotidiano di succo di limone fresco o succo di bergamotto con cui si può aromatizzare l’acqua che consumiamo ai pasti oppure qualche tisana o infuso come il karkadè, che viene preparato dalle foglie della pianta di Hibiscus, esso stesso fonte di acido ascorbico (18,4mg/100g di prodotto).
E ancora i frutti bosco (more, lamponi, ribes, mirtilli, cranberry, ciliegie, fragole, etc) e tutte le bacche come il melograno che hanno un contenuto inestimabile di vitamina C e che si possono consumare a colazione con una bella spruzzata di succo di limone oppure ai pasti principali per arricchire le insalate.
Il kiwi, coltivato anche in Italia, rappresenta un’ottima fonte di vitamina C e si mostra utile anche per favorire un corretto transito intestinale.
Il prezzemolo, che possiamo considerare ubiquitario e tutti gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle crucifere, sono particolarmente ricchi in vitamina C (cavoli, cavolfiore, broccoli), ed ancora spinaci e radicchi.
L’unico accorgimento è quello di manipolare questi alimenti il meno possibile in quanto la vitamina C è molto instabile e facilmente alterabile dai processi di lavorazione alimentare.
Come vedete, la natura ci ha già pensato prima di noi e, se è stata capace di creare un virus così aggressivo come il COVID-19, ha saputo contestualmente mostrarsi capace di un sentimento che noi abbiamo dimenticato che è la magnanimità, fornendoci al tempo stesso, tutte le armi per poterlo contrastare.
Have a Good Life!
Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista